Aprire un blog è un gioco da ragazzi. Bastano due-tre click e un minimo di dimestichezza con tools, widget, plugin, template e altre robe più difficili da pronunciare che da usare ed è fatta. Il difficile inizia subito dopo, quando devi produrre i tuoi contenuti, mettere in moto la fantasia e la capacità di sintesi. Il primo problema su cui sbatti la testa quando vuoi dar vita ad un blog è il titolo, la “testata” del sito: deve essere efficace e richiamare i temi del blog senza scadere nel didascalismo, deve evocare immagini familiari per la platea cui potenzialmente ci si rivolge. Questo blog si rivolge a sindacalisti, lavoratori, pensionati e appassionati di cose sindacali e ha l’obiettivo di fare informazione indipendente sul congresso della Cgil, riportando fatti e retroscena, e traducendo dal sindacalese all’italiano le dinamiche che muovono dietro le quinte di questa importante scadenza. Senza sensazionalismi ma senza reticenze, nel rispetto di tutti i protagonisti, con un approccio tra il cronista e il debunker.
Con le dovute differenze, il cliché è quello del mitico Mario Melloni, che nel 1967 inaugura , con lo pseudonimo di “Fortebraccio” (come il personaggio dell’Amleto di Shakespeare), la propria rubrica su “L’unità”. E dalla prima pagina del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, scaglia i suoi corsivi sui grandi protagonisti della scena pubblica del tempo. Per questo, tra tutte le ipotesi di titolo, alla fine ha prevalso “Fortebraccio”.
Per completezza di informazione e per rispetto nei confronti dei lettori, si precisa che l’autore di questo blog (passatemi la terza persona) ha una sua idea sul congresso della Cgil, sui candidati in corsa e sulle visioni di sindacato che ciascuno di essi incarna. E tuttavia proverà a raccontare il congresso nel modo più obiettivo possibile. Laddove non vi riuscisse, potete correggerlo, contestarlo, insultarlo nello spazio commenti che sarà aperto, con un minimo di moderazione, a tutti i vostri contributi.
Fortebraccio
Io direi anche basta, però.
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