La speranza, come scrive Bruno Ugolini e come si augurano in tanti, è che tutto finisca con una conclusione unitaria. E’ difficile prevedere cosa succederà al direttivo nazionale di domani, sabato 27 ottobre, il giorno più lungo della storia recente della Cgil. Tante le voci e le indiscrezioni, anche sui numeri e gli equilibri che si potrebbero determinare, nel caso si andasse ad un confronto tra le opzioni.
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Per rispetto nei confronti di tutti i protagonisti e del dibattito, che si annuncia particolarmente delicato, questo blog preferisce non diffonderle. Con certezza si sa che sarà un direttivo a porte chiuse, blindato, impenetrabile, come è giusto che sia per una discussione, quella sulla successione e sulla proposta di Susanna Camusso, che sarà aperta e franca, per usare un eufemismo. Sicuramente definitiva: perché da dopodomani sapremo quale sarà il percorso che porterà al congresso di Bari.
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