E’ iniziato ieri e si concluderà oggi, con la votazione dei nuovi organismi, il congresso regionale della Cgil piemontese. Ad aprire i lavori, dopo i saluti degli ospiti, il segretario generale uscente Pier Massimo Pozzi, che nella sua relazione ha affrontato i grandi temi dell’attualità politica e sindacale: legge di bilancio, pensioni, fisco, contrattazione. Sulle infrastrutture e sulla Tav, Pozzi si mantiene sulla linea della Cgil nazionale anche se, nel sindacato piemontese, si registra un clima fortemente dialettico.
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Pozzi si è soffermato anche sui modelli organizzativi del sindacato: “Siamo organizzati con un’impostazione di lavoro troppo maschile – ha detto Pozzi – e anche questo, insieme ai limiti culturali e di mentalità che ancora esistono, riduce l’opportunità per le donne di esercitare incarichi di direzione. C’è una oggettiva difficoltà a coinvolgere quadri giovani, stante i percorsi di lavoro sempre più lunghi prima di arrivare al lavoro stabile, ma possiamo volgere il nostro sguardo alle associazioni di volontariato sociale in cui molti giovani si impegnano. I migranti infine non possono essere considerati solo come il nostro fiore all’occhiello: devono essere coinvolti e anche valutati nel lavoro sindacale, senza pregiudizi ma anche senza particolari benevolenze”.
Sul futuro della Cgil e sulla successione alla carica di segretario generale Pozzi è stato esplicito: “Il diritto di Susanna Camusso ad avanzare una sua proposta”, registra che questa candidatura “raccoglie la maggioranza dei consensi del gruppo dirigente piemontese”.
Fortebraccio News