Al congresso della Cgil veneta, che si tiene a Monastier, dopo la relazione del segretario generale Christian Ferrari e i saluti degli ospiti, interviene Adelmo Cervi, figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel ’43. Adelmo Cervi, assieme alla cagnolina Milka, sta girando tutti i congressi della Cgil per portare la sua testimonianza e parlare di Resistenza e antifascismo.

Ma oggi, in Veneto, Cervi prende la parola davanti a 365 delegati per dire anche altro, per parlare della Cgil. Cervi difende le prerogative di Susanna Camusso di poter proporre il candidato alla successione, e con la franchezza che lo caratterizza striglia la “minoranza” interna che in queste settimane ha contestato la legittimità e il metodo con cui è pervenuta all’indizazione dell’ex segretario Fiom, almeno fino al direttivo nazionale dell’11 novembre quando è stata, invece sancita, pressoché all’unanimità, la legittimità del percorso.
Ad ascoltare le parole di Adelmo Cervi anche Vincenzo Colla, possibile candidato alternativo, sostenuto dalla minoranza interna alla Cgil. “Qua”, dice Adelmo Cervi, “c’è qualcuno che lavora sott’acqua”.
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Fortebraccio News
Grande Cervi.
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Adelmo si riferiva sopratutto a quanto avvenuto nel congresso di Reggio Emilia.
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