Se a Lodi il comune nega la mensa ai bambini non italiani, e a Cenate (Bergamo) a quelli non residenti, a Gela viene negata indistintamente a tutti i 1500 bambini delle scuole materne.
Ma andiamo con ordine. Il Comune di Gela, che si trova in una situazione di pre-dissesto, oggi è retto da un commissario nominato dal Presidente della Regione Siciliana, a seguito di una sfiducia votata dal consiglio comunale il 7 settembre 2018.
Il commissario, un ufficiale della Guardia di Finanza, sta presentando il bilancio di previsione 2019 dell’ente e per far quadrare i conti ha tagliato, tra l’altro, la mensa per 1500 bambini delle scuole materne, l’assistenza agli anziani e ai diversamente abili, e il trasporto per disabili.
Ma non solo. A causa dei tagli, nella città di Gela si perderanno circa 150 posti di lavoro, tra cui le 67 lavoratrici della società che svolge il servizio per la cucina e la distribuzione.
Oggi, per le 16.30, Cgil e Cisl hanno indetto una manifestazione invitando la cittadinanza ad un concentranento davanti al municipio di Gela.
“Una Città normale”, dice Nuccio Corallo della Filcams Caltanissetta, “preserva anziani, bambini e disabili, non crea povertà, la negazione della mensa scolastica non riguarda solo le 70 lavoratrici, ma le loro famiglie, 1500 bambini, le loro famiglie, le insegnanti, un servizio di educazione alimentare. I lavoratori della sosta a pagamento, che occupava 10 lavoratori e che portava soldi alle casse comunali, sono fermi e senza più sostegno al reddito ovvero la Naspi. Vogliamo una città normale che non tagli a discapito delle fasce deboli. Non ci fermeremo”.
“Una città di 70 mila abitanti”, scrive un lavoratore a Fortebraccio News, “può tagliare dei servizi di necessità e lasciare a casa i lavoratori/trici onsiderando tra l’altro che sono di famiglie monoreddito? Dobbiamo ricordare che ogni lavoratore ha una famiglia sulle spalle da sfamare e un futuro da costruire per i loro figli. Aiutateci e non lasciamo soli chi lotta per il proprio posto di lavoro”.
Fortebraccio News