Tempi bui per le donne, nubi nere si addensano.
Tempi buoni, di grande protagonismo per le donne, si accendono luci.
Due incipit opposti, ma coesistenti, conviventi, forse fin alimentati l’uno dall’altro.
Uscendo dall’ermetismo se guardo al nostro paese vedo, sento un’ondata oscurantista nei confronti delle donne.
Una voglia autoritaria e machista di proporre modelli, comportamenti, scelte funzionali al ritorno al silenzio, alla sottomissione, alla negazione di libertà. Un’idea che la libertà femminile ( come quella sessuale, quella di migrare, più in generale quella degli stili di vita, del valore e ricchezza delle diversità ) sia una colpa da reprimere.
Piccoli e grandi “ fatti” indicano questa politica: dal lavorare fino al giorno del parto al ddl Pillon, ma soprattutto lo dimostra il linguaggio violento e discriminatorio usato costantemente anche di fronte a quello che dovrebbe suggerire rispetto se non un silenzio partecipe.
Certo tutto ciò ci dice, come stiamo facendo, che bisogna costruire una serissima difesa, riempire le piazze e tornare a dare senso e valore alle parole.
Difendere la nostra libertà, metro di misura della democrazia, è essenziale e non vogliamo perdere un millimetro di quanto abbiamo conquistato. Difendersi è necessario, ma vogliamo di più.
Avremmo voglia, bisogno di entusiasmo, di orizzonti aperti perché tanta strada abbiamo ancora da fare….
Allora alziamo lo sguardo fuori dai confini, e vediamo che le donne animano la nuova politica nel mondo, dalle marce al contrasto alle politiche dei vari populismi e sovranismi, vediamo i loro volti, la determinazione ed anche la loro allegria e fantasia.
Sappiamo che il futuro è nostro, delle donne, che possiamo conquistarcelo.
Susanna Camusso Responsabile per le politiche di genere della Cgil