La polemica sulla chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi si rinfocola in prossimità di ogni festività, sia essa Natale o Pasqua o Primo Maggio. E’ spesso oggetto di battaglia politica e sindacale ma, soprattutto, accende gli animi dei lavoratori che i giorni di festa vorrebbero trascorrerli, come tutti, in famiglia piuttosto che dietro una cassa o tra i reparti di un magazzino. In questi giorni, com’era prevedibile, la querelle si è riaccesa. Il casus belli è un cartello di Carrefour che annuncia l’apertura, per l’intera giornata, nei giorni di Pasqua e Pasquetta. A sollevare il caso è “Carello Matto”, una pagina Facebook di riferimento per i lavoratori della grande distribuzione: “Questa foto arriva da Genova, la multinazionale in questione è Carrefour. Esprimo solidarietà ai colleghi di questo punto vendita, e a tutti i colleghi che nei festivi lavoreranno per vendere un uovo di cioccolata in più, in cambio della sottrazione dei diritti. Cari governanti nessuna sorpresa: fate schifo su ogni fronte, quello umano prima di tutto”, scrive Carrello Matto il cui account sembra sia stato nel frattempo bannato dalla pagina di Carrefour.
Tantissimi i commenti al post di Carrello Matto. “Bisognerebbe andare davanti al Carrefour quelle giornate e fare un bel gavettone a chi parcheggia per entrare”, scrive Martina Bigi. “Che schifo! Quale rispetto pretendono poi da chi lavora nei centri commerciali! È normale che uno entri già schifato sul posto di lavoro”, è il commento di Giuseppe Quinto. “Ma quanto possono fare schifo?”, si chiede Mary Pinto. “L’indignazione più grande è nel menefreghismo della gente comune che collabora affinché tutto questo accada. Il governo lo sappiamo tutti che non gliene frega una cima di chi lavora la domenica, ma le persone ? I “clienti”? Quelli sono da condannare perché permettono questo,come se fossimo due ceti differenti”, aggiunge Isabella Capurso. “È una vergogna… Anche io a Pasquetta farò dalle 7 alle 13 e dalle 14 alle 20.30”, commenta Maria Grazia Casati. Dello stesso tenore il commento di un’altra lavoratrice, Nadia Padalino: “Pensa che noi siamo H 24, aperti a Pasqua dalle 7 a mezzanotte. A pasquetta tutto il giorno”.
Insomma, è un coro di no quello delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione, all’apertura nei giorni di festa cui la politica non sembra voler prestare orecchie.
Fortebraccio News