Quanto “pesano” i sindacati? Quanto sono rappresentativi? Chi può firmare contratti e accordi per conto dei lavoratori? E come si misura la reale rappresentatività delle organizzazioni sindacali? A queste domande, da oggi, ci sarà una risposta, grazie alla convenzione sulla misurazione e certificazione della rappresentatività delle organizzazioni firmata a Roma tra i sindacati, l’Inps, l’Ispettorato nazionale del lavoro e Confindustria. Un’intesa storica che mette ordine alla “giungla” sindacale dopo anni di gestazione e che darà certezza agli accordi e combatterà il dumping e i cosiddetti contratti pirata, quegli accordi, cioè, firmati da organizzazioni di dubbia rappresentatività sulla pelle dei lavoratori.
All’incontro hanno partecipato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, i segretari generali di Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Anna Maria Furlan, Uil, Carmelo Barbagallo, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
“È una giornata molto importante. La misurazione e la certificazione della rappresentanza significa non solo garantire la libertà sindacale, ma darci delle regole”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Rassegna Sindacale. “I contratti diventano validi perché chi li firma ha una maggioranza certificata e vi e poi la possibilità di attuare consultazioni. Solo così sarà possibile superare i contratti pirata, che rischiano di mettere in discussione i diritti dei lavoratori e la leale concorrenza delle imprese”.
Anche il presidente del’Inps, Pasquale Tridico, ha espresso la sua soddisfazione: “È un’occasione unica – ha detto – per aprire una nuova stagione di lotta ai contratti pirata e in funzione anti-dumping, perché la concorrenza non si fa sui lavoratori ma sul mercato, con l’innovazione e i processi”.
Per la ministra del lavoro Nunzia Catalfo “con la firma della convenzione sulla rappresentanza sindacale si inizia un nuovo percorso nella storia delle relazioni industriali”.

Ma come avverrà, nel concreto, la misurazione della rappresentatività? Dall’incrocio tra il numero degli iscritti, attraverso le deleghe sindacali, e i risultati ottenuti alle elezioni delle Rappresentanze sindacali. La media di questi due dati (ognuno varrà al 50 per cento) fornirà il peso dei sindacati. A garanzia del processo di certificazione verrà istituito un Comitato ad hoc, composto da esponenti delle parti sociali e presieduto da un rappresentante del ministero del Lavoro. Per una questione di privacy, i dati non saranno nominativi ma raccolti in forma anonima.
E infine, l’intesa sancisce due principi decisivi: Potranno accedere al tavolo della contrattazione nazionale solo i sindacati che raggiungono il 5 per cento nel mix tra iscritti e voti; e ancora, saranno validi solo i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano la maggioranza semplice, ossia almeno il 50 per cento più uno dei lavoratori.
Un colpo di grazia per i sindacati pirata o di dubbia rappresentatività. Oggi è una bella giornata per i lavoratori.
Fortebraccio News
Benissimo finalmente siano arrivati dopo anni di lotte . Veramente un accordo storico.
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Ma nel 2104 Landini e la Fiom non erano contrari a quell’accordo?
Non si ruppe il congresso della Cgil proprio su quel punto?
Intesa storica…
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Bene! Ora lavoratori tocca a noi strappare le tessere di chi pensa che con questa intesa si toglierà di torno i sindacati emergenti ! Tocca a noi dare Voce e Forza contrattuale ai sindacati veri , quelli che tutelano realmente i lavoratori! Le tre sigle non hanno altre strade che gli accordi con il Palazzo per mantenere i loro privilegi, quasi a voler dimostrare ai lavoratori che le uniche ad avere voce in capitolo sono loro tre. Non e’ raro che nei comunicati stampa si ometta la presenza o la sottoscrizione in importanti trattative di altre sigle , sindacati in crescita ,altre forze sindacali che vedono aumentare il consenso man mano che la triade continua a deludere le centinaia di migliaia di lavoratori che fino ad oggi hanno riempito le loro tasche con il versamento delle quote mensili. Le tre si dicono diverse , si scontrano tra di loro sui territori e sui posti di lavoro si contendono gli iscritti , è giusto, sono figlie di tre padri diversi che le hanno create, ma alla fine quando vedono il terreno franare sotto i loro piedi, si ricordano di essere comunque figlie della stessa madre, e si coalizzano contro i ” pericoli” , contro l altro sindacato che avanza….
Bene ! Ora che hanno stipulato il patto storico di cui si gongolano , FACCIAMO IN MODO CHE LA LORO PERCENTUALE DI GRADIMENTO SCENDA VERTIGINOSAMENTE!
Chi non ha argomenti validi, chi teme di perdere, evita il confronto, vuole far fuori la “concorrenza ” ricorrendo a subdoli accordi .Facciamo in modo che l arma che credono possa essere per loro vincente , gli si ritorca contro! Iscriviamoci all ‘ altro sindacato ! Al sindacato vero e mettiamo la parola FINE allo strapotere e al monopolio contrattuale di cgil cisl e uil!Apriamo gli occhi!!!
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L’ intesa funzionerà se CISL ed UIL abbandoneranno le posizione prese in passato spesso contro la CGIL. Che ne pensano di questo accordo i Cobas? Visto che ”
saranno validi solo i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano la maggioranza semplice, ossia almeno il 50 per cento più uno dei lavoratori” avremo in futuro anche dei contratti firmati da CGIL e Cobas?
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