Ripartirà alla Camera il 3 ottobre, su spinta di Pd e Cinquestelle, l’esame della legge sulle cittadinanze che introduce il cosiddetto ius culturae, il principio che consente a un cittadino straniero di diventare italiano dopo aver completato positivamente un ciclo di studi. L’annuncio è arrivato ieri in serata, a sorpresa, dal presidente della Commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia (M5s), che sarà anche relatore alla riforma. Il testo, a prima firma Laura Boldrini era stato incardinato in quota opposizioni (Leu) nell’ottobre 2018 e il relatore fu l’attuale ministro Roberto Speranza.
Una mossa, quella di Brescia, esponente dell’ala del Movimento che fa capo al presidente della Camera Roberto Fico, che arriva inattesa: il tema dello ius culturae non figura infatti nel programma Cinquestelle-Pd e non era nemmeno entrato nella discussione alla base della nascita del governo.
“Siamo ancora all’inizio – ha spiegato Brescia all’Ansa – ma credo si possa lavorare per introdurre lo ius culturae, legando la cittadinanza alla positiva conclusione di un ciclo di studi, e non alla sola frequenza. Non c’è solo il testo a prima firma Boldrini da esaminare – ha aggiunto Brescia – Ci sono diversi testi di altri gruppi, tra cui un testo Polverini di Forza Italia che introduce proprio lo ius culturae. Naturalmente arriverà anche un testo M5S. Serve una discussione che metta all’angolo propaganda e falsi miti, guardi in faccia la realtà e dia un segnale positivo a chi si vuole integrare”.
Fortebraccio News
Un passo in avanti reale per una autentica integrazione degli stranieri. Speriamo che prevalga l’interesse di molti per un Paese migliore, più solidale, più ecquo, ma anche più regolamentato
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Alla maggiore età oggi e possibile avere la cittadinanza su richiesta. Circa 250.000 persone ne usufruiscono se hanno alcuni requisiti: buona condotta, corso di studi ecc. Mi sembra una corsa in avanti che distruggerà definitivamente il movimeto 5 stelle. ATTENZIONE
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