Ecco il volantino affisso dai proprietari della libreria “Pecora Elettrica” incendiata a Centocelle alla vigilia della riapertura. E’ una bellissima poesia in romanesco:
Se ‘n’artra vorta ho ripijato foco
nun è pe’ ‘n incidente, né pe’ ‘n gioco.
È che ce sta ‘na mano criminale
che me detesta e me vo’ fa’ der male.
Qui dove vivo io, a Centocelle,
ce stanno cose brutte e cose belle.
Le cose brutte fanno assai rumore,
l’impunità le fa’ senti’ potenti.
Le cose belle vivono d’amore,
so’ miti, silenziose e so’ pazienti.
Ce vora’ tempo. Forse qualche mese.
E nun escludo pure altre sorprese.
Ma anche se so’ pecora, sappiate,
che co’ ‘ste cose nun me spaventate.
Me riempirò de libri e de cultura:
è quello che a voialtri fa paura.
Marazico
E’ il secondo attacco dopo quello del 25 aprile scorso. Trovati liquidi infiammabili nei locali. “Forse disturbava lo spaccio”. Solidarietà da grande parte del mondo politico, sindacale e dell’associazionismo. Per la Cgil Roma e Lazio “dar fuoco a una libreria è un atto dal potente significato simbolico. È il più alto oltraggio alla cultura e a ciò che essa rappresenta, specie in un quartiere tra i più disagiati e problematici della periferia romana. Esprimiamo profonda solidarietà ai gestori, ai cittadini, alle famiglie, a tutti coloro che riconoscevano in questo locale un punto di riferimento, un luogo di gioiosa condivisione, un ristoro dell’anima”.
Fortebraccio News
Perché nell’articolo riportando la poesia non riportate anche il nome dell’autore, Marazico? Sembra che l’abbiano scritta quelli della libreria… Invece è un poeta, novello Pasquino, già famoso tra i romani (e non solo). Grazie Marazico! (Nome d’arte di Andrea Reali)
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Ah no, è vero che il nome è riportato, ma essendo in grassetto mi era diventato invisibile, staccato dalla poesia, non so perché…
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